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Multilevel Che Passione

Nei gruppi “CERCO / OFFRO Lavoro” (e soprattutto a Milano) è indubbiamente esplosa la moda del multilevel. Ragazzini e ragazzine di ogni età (talvolta anche adulti) inondano di annunci le bacheche in continuazione, promettendo esperienze edificanti in cambio di un po’ di lungimiranza.

Chi è assiduo frequentatore di questi gruppi riesce oramai all’istante a capire quando si tratta di un Multilevel e quando invece di un lavoro tradizionale. Tutti gli annunci di multilevel, a differenza delle altre richieste di lavoro, hanno un tono misterioso : non preannunciano in cosa consiste il lavoro, promettono facili guadagni a fronte di poco impegno, nessuna qualifica necessaria, e di contattare se interessati ma soprattutto insistono su quanto cambierà in meglio la tua vita grazie a questa meravigliosa opportunità.

Ricordiamo che il lavoro Multilevel è un lavoro di guadagno a provvigione che richiede inoltre una spesa iniziale, generalmente l’acquisto di prodotti.

Ma come reagiscono le persone a questa offerta di lavoro multilevel?

Male! La maggior parte delle persone cerca uno stipendio fisso e non vuole vendere sciampi, pillole, rossetti ad amici e parenti che diciamolo, si sono rotti le scatole anche loro. E’ soprattutto fastidioso il fatto che chi va per multilevel cerca di nasconderlo. Si tiene sul vago e cerca di parlare più dei guadagni che dei rischi e del tempo che ci vuole, soprattutto non dicono mai quando hanno già guadagnato loro. Alla nostra richiesta di vedere fatture, ricevute, screenshot dei guadagni dell’area riservata tutti si dileguano, si assentano, fuggono o campano scuse imbarazzanti. Insomma, chi lo propone ci crede ma sembra che non guadagni poi granchè.

I multilevel  più subdoli ti invitano in gruppi facebook segreti, pieni di screenshot di guadagni che sembrano tuttavia preparati ad hoc, perchè proprio la persona che ti ha contattato non vuole mostrarti nulla di suo, o comunque nulla in tempo reale: deve prepararsi.

Alcune reazioni, esasperate dal tempo perso nel richiedere informazioni per poi scoprire che non ti offrono un lavoro ma un prodotto, diventano aggressive e per certi versi finiscono per suscitare una certa ilarità, come nel caso della nostra cara Imma:

ecomostro

Combatto per la gioia del lettore, trapassando le infide insidie della scrittura e crogiolandomi in un finale agrodolce.

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